La Pila di Volta un dispositivo elettronico che utilizza la reazione chimica per generare energia elettrica.
Una scoperta rivoluzionaria nell'ambito dell'elettricità.
Scopri come Alessandro Volta ha inventato la pila elettrica, un dispositivo che ha aperto la strada all'era dell'elettricità.
Alessandro Volta, tra il 1799 e il 1800, costruì un generatore statico, che chiamò pila, costituito da dischetti di rame e zinco divisi da un feltro bagnato con una soluzione di acido solforico.
Per effetto della soluzione di acido solforico il rame si elettrizza positivamente. Come si nota nella Fig. 1, il primo disco di zinco costituisce il polo negativo della pila invece l'ultimo disco di rame costituisce il polo positivo.
Collegando i due dischi (quindi i due poli negativo e positivo) con un conduttore si determina, nel conduttore stesso, il passaggio di una corrente elettrica che dal disco di rame (polo positivo) è diretta al disco di zinco (polo negativo).
Questa corrente compie un percorso chiuso ritornando all'elettrodo di rame attraversando i vari dischetti che compongono la pila.
Per il fenomeno della dissociazione elettrolitica, attraversando la soluzione di acido solforico, si formano ioni di idrogeno (positivo) che vanno a depositarsi sull'elettrodo negativo (lo zinco) formando su esso uno strato isolante che impedisce in poco tempo ogni ulteriore passaggio di corrente: polarizzazione della pila.
Per impedire tale fenomeno si dispongono, intorno agli elettroni, sostanze (depolarizzanti) che combinandosi chimicamente con l'idrogeno gli impediscono di depositarsi sugli elettroni e di polarizzare la pila.
Gli elementi essenziali che formano una pila sono quattro:
- due elettroni (di materiale diverso);
- soluzione elettrolitica;
- sostanza depolarizzante.